Beppe Sala, il sindaco di Milano sotto assedio dopo l’ennesimo scandalo urbanistico. Salvini: “Sconcerto”. Il Pd non commenta

Milano – Giuseppe Sala è di nuovo sotto assedio. A seguito dell’ultima – l’ennesima – inchiesta sulla gestione dell’urbanistica cittadina, il “modello Milano” del sindaco è duramente contestato da quasi tutto l’arco politico: una parte delle opposizioni domanda spiegazioni, l’altra parte chiedere direttamente le dimissioni del governo cittadino. Soltanto il Partito democratico, al momento, non commenta l’inchiesta.
L’inchiesta di oggi riguarda una presunto sistema di corruzione per cui la Procura di Milano ha chiesto l’arresto di sei persone, tra cui spicca il nome dell’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune Giancarlo Tancredi e quello dell’imprenditore Manfredi Catella, fondatore e amministratore del gruppo Coima. In mattinata, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha effettuato acquisizioni di documenti, con un ordine di esibizione, negli uffici del Comune, oltre a 24 perquisizioni domiciliari e locali. Tra gli indagati figura anche il famoso architetto Stefano Boeri, già coinvolto in altri due procedimenti nei quali è imputato per turbativa d’asta, lottizzazione abusiva e abuso edilizio.
Nella richiesta di arresti, i magistrati milanesi scrivono di un “sistema urbanistico deviato”, di “eversive degenerazioni in cui opera la commissione per il paesaggio” e della “strumentalizzazione che ne fa la parte politica”. E qui scrivono che l’assessore Tancredi avrebbe operato “in sintonia con il sindaco Sala e il direttore generale Christian Malangone (servendosi del faccendiere Marinoni), per portare avanti relazioni private con gruppi della finanza immobiliare attivi a Milano e la soddisfazione dei loro interessi”. “Ciò avviene – aggiungono i pubblici ministeri – nella cornice di un’azione amministrativa viziata da una corruzione circolare, edulcorata all'esterno attraverso il ricorso a fantasiosi e raffinati metodi di maquillage giuridico”.

Fratelli d’Italia è stato tra i primi partiti a reagire con durezza. Sandro Sisler e Riccardo Truppo, senatore e capogruppo del partito nel Consiglio comunale, hanno scritto in una nota che “alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari, che vedono per la prima volta un assessore in carica della giunta tra i destinatari di richieste di arresto per gravi accuse come corruzione e falso, Fratelli d’Italia rinnova la richiesta di un cambio radicale alla guida della città”. Per Sisler “siamo di fronte a un sistema compromesso” e “il sindaco Sala deve rassegnare le dimissioni”.
Il partito di Giorgia Meloni non si limita alle questioni giudiziarie ma allarga il tiro: “Da troppo tempo Milano attende risposte serie e trasparenti da chi governa a Palazzo Marino. La misura è colma. Milano ha atteso i comodi della giunta Sala per ricevere risposte tecniche e politiche puntuali che potessero tirarla fuori dal pantano creato da 14 anni di gestione di sinistra”.
La Lega, per voce del ministro Matteo Salvini, ha espresso “sconcerto e forte preoccupazione” per le notizie che riguardano l’urbanistica a Milano. Al di là degli aspetti giudiziari, Salvini si è detto “fortemente impensierito anche per la gestione della giunta che sta frenando lo sviluppo della città da troppo tempo”.
Silvia Sardone, vicesegretaria della Lega, ha puntato il dito contro quella che definisce “l’incapacità della giunta”: “Il sindaco Sala deve spiegare cosa accadeva in Comune. Le domande sono: negli uffici va ogni tanto? Vede che succede? O fa il sindaco solo sui social?”. Sardone ha poi elencato i fallimenti dell’amministrazione: “È evidente da anni che il settore urbanistico è paralizzato, l’immobilismo della giunta è disarmante, e i progetti di sviluppo a Milano sono ormai svaniti. Basti guardare il caos sullo stadio di San Siro, con anni persi e una gestione indecente, o la riqualificazione di Piazzale Loreto, bloccata all’improvviso”.
Forza Italia garantista ma preoccupataPiù misurata la posizione di Forza Italia, che pur ribadendo la propria natura garantista, non nasconde le preoccupazioni. Il deputato e segretario regionale Alessandro Sorte ha dichiarato: “Forza Italia non userà mai le inchieste giudiziarie come clava contro gli avversari politici. Siamo una forza garantista e per noi il garantismo è un valore reale”. Tuttavia, ha aggiunto: “Esprimiamo fortissima preoccupazione per la paralisi urbanistica che da mesi colpisce il comune di Milano, una città allo sbando con cantieri bloccati, investitori che scappano, posti di lavoro che si perdono”.
Anche per il partito del ministro Antonio Tajani, comunque, “Serve una svolta, l’appello è a tutti i partiti del centrodestra per trovare velocemente un candidato sindaco che porti la città fuori da questo declino”.
Il Movimento 5 stelle: “Ultimo capitolo della giunta Sala”Particolarmente duro l’attacco del Movimento 5 stelle. Il capogruppo in Regione Lombardia Nicola Di Marco non ha usato mezzi termini: “La notizia dell’ennesimo terremoto legato all’urbanistica, deve essere l’ultimo capitolo della giunta Sala. Lo stillicidio di assessori e funzionari, ricordiamo le dimissioni dell’assessore alla Casa dello scorso marzo, non può che portare il sindaco Giuseppe Sala a trarre le logiche conseguenze, in quanto responsabile ultimo dell’attività comunale”.
Di Marco ha ricordato come il Movimento abbia “denunciato gli abusi relativi alla vicenda ‘Salva-Milano’” e come da allora chieda “a gran voce un cambio di passo”. Secondo i pentastellati, “è evidente che le pratiche coinvolte dall’inchiesta debbano essere bloccate, così come è evidente che questa amministrazione non possa avere più la serenità per gestire importanti dossier legati all’edilizia, alla casa, alla rigenerazione urbana e allo sviluppo di Milano, come quelli relativi al futuro di San Siro o alle opere di Milano-Cortina 2026”.
Il “no comment” del Partito democraticoL’unico commento del Partito democratico è arrivato dal deputato Roberto Morassut, da anni impegnato nel campo delle politiche per il territorio e per le periferie: “Non commento le inchieste giudiziarie. Mi auguro e sono certo che l'amministrazione comunale di Milano potrà chiarire le cose anche perché il Sindaco Sala è un capace amministratore e soprattutto una persona onesta”
“Certo è che oggi, in tutta Italia – ha detto – le leggi vigenti in materia urbanistica ed edilizia creano continuamente corto circuiti normativi tra livelli nazionali e regionali che possono sfociare in illeciti. Il rischio maggiore si annida quando si deve valutare un 'interesse pubblico' nelle cosiddette valorizzazioni di aree o immobili che mutano le originarie destinazioni d'uso, cosa che avviene ormai di continuo e ovunque. L’interesse pubblico, che pure è definito chiaramente nella legge sugli espropri, è diventato un concetto astratto o estetico nelle procedure amministrative e invece deve rispondere ad una reale stima dei valori in gioco tra il soggetto privato e l'amministrazione pubblica che fanno un accordo: va calcolato e fissato sul piano dei valori reali finanziari e patrimoniali”.
Sala sempre più isolatoIl sindaco Giuseppe Sala, che in passato aveva commentato le inchieste dichiarando di vivere “preoccupato”, si trova ora di fronte a una situazione più complessa. La vicenda si inserisce infatti in un contesto più ampio di difficoltà per la sua amministrazione: la questione urbanistica milanese è diventata un caso nazionale, con implicazioni che vanno ben oltre i confini cittadini. Le inchieste hanno messo in luce un sistema di gestione delle pratiche edilizie che, secondo la magistratura, presenterebbe gravi irregolarità.
“Il fenomeno, legato ad alcuni profili di incontrollata espansione edilizia, ha assunto dimensioni di rilievo notevolissimo”, ha scritto in una nota il procuratore di Milano Marcello Viola. L’arresto richiesto per l’assessore Tancredi rappresenta un salto di qualità nelle indagini, coinvolgendo per la prima volta direttamente un membro della giunta.
La pressione politica su Sala, peraltro, si intensifica proprio mentre Milano si prepara ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, evento che richiederà una gestione efficiente e trasparente delle opere pubbliche. In tal senso, non aiuta il fatto che sotto la lente degli inquirenti ci sia anche il Piano integrato di intervento zona speciale Porta Romana, sull’ex scalo ferroviario che ospita il villaggio olimpico.
Il Giorno